lundi, juillet 17, 2006

Dimenticare è una cosa naturale

















DIMENTICARE E' NATURALE

Ma dimenticare di parlare d'una cosa conosciuta o non volere parlarne diminusce la professionità d'un giornalista.

I miei amici hanno dimenticato di parlare di un paese TOGO. Togo come un Toscano Togo. Non sto faccendo la publicita del Togo anche se c'è un biscotto togo. Il Togo fa parte dei quindici(15) aspiranti giornalisti del futuro giornale "Cittadino".
Togo è un paese nascosto da scoprire.

Chi presenta Togo?
Ecco qui il figluio del mondo. Kodjo dal Togo è in Italia da diversi anni. Ha mangiato e ha bevuto toscano. Ora respira la bella area firentina e vuole dire una parola al mondo. Djonta Kodjo Sankaniri si è inscritto al corso di "giornalismocittadino". La sua idea è di lottare insieme con i cittadini per la pace.

Una curiosità che non fa male

Togo: esperienza indimenticabile
Il viaggio di albertofasoli@libero.it
Fantastica, entusiasmante, edificante, coinvolgente….quanti aggettivi sono possibili per descrivere l’esperienza fatta quest’estate nella lontana terra africana del Togo? Tanti e ancora di più. Mai si potrà però a parole spiegare quello che abbiamo provato vivendo solo poche settimane in un mondo così diverso dal nostro ma allo stesso tempo così capace di farti sentire naturalmente al tuo posto.Il gruppo “Amici del Togo” (se volete informazioni sulla nostra attività contattatemi pure) si è fatto quest’anno in tre per affrontare quest’esperienza. Tre gruppi partiti o al rientro in momenti diversi ma tutti con lo stesso obiettivo, con gli stessi stimoli e con lo stesso entusiasmo. La prima partenza fissata per il 09 di agosto ha portato sei di noi a raggiungere il Togo con una settimana di anticipo rispetto al grosso del nostro gruppo, 18 ragazzi di Soresina e Fidenza che hanno toccato il suolo Togolese sabato 16. I rientri, anche questi scaglionati sono avvenuti il 24 agosto, il 3 settembre e, infine, il 14 settembre. I nostri differenti programmi si sono fruttuosamente sovrapposti solo per pochi giorni ma sono stati giorni di grande festa, di grande integrazione e di grande collaborazione fra di noi e con la splendida gente africana. Sono stati i giorni centrali dell’esperienza per il gruppo nel suo complesso, i giorni in cui si è dato spazio a quello che può essere definito il nostro gemellaggio con la popolazione locale. Partirei proprio da qui per descrivere la permanenza in Togo di noi parte del piccolo gruppo partito anticipatamente. Partirei dagli ultimi nostri giorni laggiù, dal 20 al 22 agosto, i giorni trascorsi al villaggio di Munà. Grande festa al nostro arrivo con canti e balli che ci hanno catapultato in una realtà semplice ma grandiosa per allegria e ospitalità.Qui a Munà abbiamo trascorso tre giorni collaborando con gli amici Togolesi all’avanzamento dei lavori ai progetti cominciati due anni fa. La costruzione della chiesa del villaggio e la sistemazione del dispensario che possa offrire medicinali e cure agli abitanti.Lavorare insieme è stato meraviglioso. Non so ancora adesso se siano stati loro ad aver tratto benefici dalla nostra presenza o noi ad aver appreso da loro; se siano stati loro ad apprendere un modo più organizzato e programmato di affrontare un progetto o noi a imparare stupiti come tutti possano umilmente e dignitosamente lavorare insieme per la comunità. Eravamo noi 24 mischiati a centinaia di uomini, donne e bambini. Un villaggio intero che si dà da fare per un progetto comune…..dove potrebbe succedere da noi? Così come ho visto laggiù credo sia molto raro nella nostra società.Abbiamo trascorso poi momenti di vita quotidiana al villaggio. Momenti indimenticabili semplici e tranquilli. Abbiamo cercato di conoscerci meglio, di capirci reciprocamente spiegando le nostre abitudini e le nostre usanze nei momenti più classici della vita di ognuno. Ci siamo stupiti reciprocamente nel raccontarci il nostro modo di vivere e abbiamo spesso sorriso gli uni degli altri. Ecco come sono trascorsi gli ultimi nostri giorni in Togo.Il 19 invece, dopo che i nostri gruppi si sono finalmente riuniti abbiamo incontrato i bambini che alcune famiglie del nostro territorio hanno adottato a distanza. A proposito con l’occasione di questo nostro viaggio alla lista di questi bambini se ne sono aggiunti due nuovi, adottati in questi giorni su richiesta pervenutaci prima della partenza. E’ stato un